giovedì 3 maggio 2018

Twitter come indispensabile criterio di analisi del reale

C'è un'azienda che raccoglie messaggini e li organizza in un enorme database che rende limitatamente accessibile al pubblico. L'azienda è famosa perché vanta oggi centinaia di milioni di iscritti, che - con le loro interazioni nel produrre messaggini - costituiscono la "merce"[1] da vendere ai pubblicitari e alle agenzie di spionaggio.[2] Tra gli iscritti c'è anche il Papa, non certo per sua volontà.

L'azienda in questione, dal business plan non proprio chiaro, con introiti pubblicitari inadeguati, nata e vissuta oberata dai debiti,[3] approdò in Borsa vantando tra gli iscritti (cioè tra la "merce" che detiene) perfino Obama e il Papa.

Oggi il Papa ha cinque milioni di "followers"[4] (oh, che disdetta: metà del suo predecessore), cioè molto meno di alcuni personaggi dello spettacolo assurti alla gloria mediatica per non proprio cristianissime virtù. Il nostro parroco, divenuto esperto di informatica perché gli era stato regalato un tablet, in un'omelia domenicale fa un largo giro di parole per esortare a "followare" il Papa, mentre la nonnetta al quarto banco per un attimo si chiede se al Giudizio Universale le verrà chiesto come mai non si è dotata immediatamente di uno di quei cosi (Smart Foun) per poter sostenere il Sommo Pontefice nell'esercizio dei suoi (a lui attribuiti) tweet.[5]


1) Essendo il database decisamente grosso, si presta ad analisi estensive (in gergo informatico: Big Data) da cui trarre auspici, tendenze, "picchi" di interesse su determinati argomenti, correlazioni, dati sfruttabili a scopo commerciale, politico, militare, dati che gli utenti del servizio inseriscono gratis, spontaneamente, sinceramente.

2) E persino far gran cagnara contro presunti tweettatori russi quando le elezioni non vanno come avevi programmato.

3) Un'azienda che nasce oberata da enormi debiti e va avanti per molti anni indebitandosi sempre di più, dev'essere necessariamente un'azienda che le Banche, note per il loro generoso e spassionato altruismo, amano e coccolano (un miliardo di dollari di debiti, tanto per cominciare). E Twitter poteva nascere solo nel paese della Deregulation: in USA.

4) La lista dei follower di un iscritto è generalmente considerata descrittiva delle idee che propugna. Cioè il tipico follower del Papa è uno che ha bisogno di esibire la figurina papale nella sua collezione di figurine, allo scopo di qualificarsi come cattolico dinanzi agli altri tweettatori. In pratica l'esistenza di Twitter diventa lo strumento pressoché obbligatorio a coloro che hanno bisogno di dire followatemi e a coloro che hanno bisogno di dire lo sto followando, indipendentemente dai contenuti dei tweet.

5) Circolo vizioso: "tutti" usano i social, dunque "anche noi cattolici" dobbiamo usarli, dunque "anche il Papa" deve essere presente sui social, dunque "noialtri cattolici bisogna che followiamo il Papa dandogli sempre il Mi Piace perché altrimenti il suo rating resta sempre basso"...

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